I L  P A E S E  R I T R O V A T O
È il tempo del ricordo. Covili ha quasi ottant'anni e tra il 1996 e il 1997, contemplando l'abbozzo di quello che diventerà uno dei suoi quadri più celebri, decide di recuperare disegno dopo disegno i luoghi perduti dell'infanzia. Pavullo, l'Appennino, resi indelebili dall'arte di un vecchio saggio.

GINO COVILI - La processione del Venerdì Santo, 1996/97
GINO COVILI - Gli spalatori, 1996/97
GINO COVILI - Carri a Carnevale, 1996/97
GINO COVILI - Il parco in autunno a volo d'uccello, 1996/97
GINO COVILI - Il mercato lungo via Umberto I°, 1996/97
GINO COVILI - La fiera del bestiame, 1996/97
GINO COVILI - Il veglione di Carnevale, 1996/97
GINO COVILI - Si brucia la vecchia, 1996/97
GINO COVILI - Cinema Impero, 1996/97
GINO COVILI - Il paese dorme e sogna, 1996/97
GINO COVILI - Verso la fontana del Canone, 1996/97
GINO COVILI - La Fonda, 1996/97
GINO COVILI - Il pozzo delle lastre, 1996/97
GINO COVILI - Dietro Casa Cuniberti e la vecchia Posta, 1996/97
GINO COVILI - Frutta e verdura a via del Mercato, 1996/97
GINO COVILI - L'aeroporto, 1996/97
GINO COVILI - Scorcio di via del Mercato, 1996/97
GINO COVILI - Scorcio del paese visto dalla Madonnina, 1996/97
GINO COVILI - Intorno alla Cà, 1996/97
GINO COVILI - L'edicola Maestri e il Voltone, 1996/97
GINO COVILI - Era così: piazza Raimondo Montecuccoli, 1996/97
GINO COVILI - Dal Comune verso la Montata, 1996/97
GINO COVILI - La fornace, 1996/97
GINO COVILI - Era così: piazza Cesare Battisti, 1996/97
GINO COVILI - Scorcio con il Canone, l'albergo della Posta, il campanile della chiesa e la torre del Comune, 1996/97
GINO COVILI - Verso via Prediera, 1996/97
GINO COVILI - Era così: piazza Giovanni Borelli, 1996/97
GINO COVILI - Veduta del paese con orti davanti all'ospedale, 1996/97
GINO COVILI - Da Rio Cogorno verso la Madonnina, 1996/97
GINO COVILI - Dalla Capanna verso la Montata, 1996/97
GINO COVILI - Casa Malagoli vista dalla Pozza del Ponte, 1996/97
GINO COVILI - Il primo campo di calcio, 1996/97
GINO COVILI - Via Manni dal Prato della Fiera, 1996/97
GINO COVILI - Scorcio del Voltone verso piazza del Comune, 1996/97
GINO COVILI - Veduta del paese lungo il Rio Cogorno, 1996/97
GINO COVILI - Vedita del paese arrivando dalla Montata, 1996/97
GINO COVILI - L'asilo Tonini e via Torricella, 1996/97
GINO COVILI - La sagra a Montecuccolo, 1996/97
GINO COVILI - Dall'alto: il Comune, la chiesa, il campanile e il cortile dell'albergo della Posta, 1996/97
GINO COVILI - Scorcio del Voltone e della Casa del Peccato, 1996/97
GINO COVILI - Veduta della piazza del Comune davanti alla chiesa, 1996/97
GINO COVILI - Scorcio visto dalle Aie, 1996/97
GINO COVILI - Verso Cà Badiali, 1996/97
GINO COVILI - Da via del Mercato verso la Verzanella, 1996/97
GINO COVILI - Veduta del vicolo San Lazzaro da via Umberto I°, 1996/97
GINO COVILI - Il Rio Cogorno visto dalla piazza Cesare Battisti, 1996/97
GINO COVILI - Scorcio del paese con il Lazzaretto in primo piano, 1996/97
GINO COVILI - La chiesa, il convento dei Frati Cappuccini e l'ospedale in costruzione, 1996/97
GINO COVILI - Vista del paese dall'albergo Speranza, 1996/97
GINO COVILI - Case di via del Mercato viste dal Rio Cogorno, 1996/97
GINO COVILI - Il cimitero e l'oratorio della Madonnina, 1996/97
GINO COVILI - Da via Marchiani si scorgono via del Bago e i vicoli delle Aie e delle Farmacie, 1996/97
GINO COVILI - Bagno a la po(t)za éd Bal(t)zòt, 1996/97
GINO COVILI - Scorcio di via del Mercato verso il Lampione, 1996/97
GINO COVILI - Veduta del paese dalla Cà, 1996/97
GINO COVILI - Scendendo lungo via Umberto I°, 1996/97
GINO COVILI - Entrata in paese da Casa Rosini, 1996/97
GINO COVILI - Da una finestra delle scuole elementari, 1996/97



Pago finalmente, con la pubblicazione di questo libro, una sorta di debito verso me stesso, realizzando un desiderio che vagheggiavo da tanti anni. Perché Gino Covili è uno degli artisti che più hanno affascinato la mia giovinezza. Ciò che mi impressionava delle sue opere erano le dimensioni madornali e la violenza inusitata dei soggetti: favole cattive popolate di orchi pelosi, di megere irsute, di denti digrignanti, di occhi sbarrati. Ci leggevo una frammentaria e potente Iliade contadina nata dal pennello di un Omero rurale; e una delle idee che mi vennero allora era proprio di chiedere a Covili di illustrare per me l'Iliade. Chi meglio di lui avrebbe potuto far rivivere il sapore terragno, l'epos gutturale di quell'interminabile, testarda guerra di rozzi eroi dell'Ellade pastorale e agreste? Poi, come capita spesso, mi lasciai distrarre da interessi diversi; ma nel mio subconscio rimaneva sempre una voglia insoddisfatta di brutalità, di semplicità primordiale. E semplici come la vita dei contadini sono le immagini di questo libro, in cui scopriamo un Covili completamente diverso, che all'epica e al frastuono cromatico ha sostituito il disegno delicato della matita, con cui tratteggia vedute del suo paese natale.
È una poesia di tegoli, di muri sbrecciati, di panni stesi, di vicoli fangosi, di silenzi e sussurri; un piccolo mondo antico fra i cui ingenui incantesimi ormai scomparsi ci inoltriamo in punta di piedi, tutti noi che amiamo Gino Covili, per augurargli buon compleanno.

Franco Maria Ricci

IL PAESE RITROVATO è esposto in permanenza nelle sale restaurate del Castello di Montecuccolo a Pavullo nel Frignano.
Per maggiori informazioni riguardo a giorni ed orari di apertura, si possono consultare i siti del
COMUNE e del CASTELLO.