L E  S T A G I O N I  D E L L A  V I T A  -  monografia cinematografica dedicata a Gino Covili
Vittorio Storaro e Gino Covili - fotografia di Alfredo Betrò
... Il giorno prima della partenza da Roma, mi capitò uno sguardo su un settimanale che mia moglie sfogliava e vidi riprodotto il dipinto Il cavallo morente del pittore Gino Covili, che aveva vinto la mostra annuale che Cesare Zavattini organizzava nel bar di Luzzara. La forza visiva di questo pittore, considerato appartenente al gruppo dei primitivi emiliani, era di una grande maestria pittorica, tanto da farmi prendere il settimanale, leggere il nome, la provenienza geografica e decidere d'un colpo di anticipare la partenza di qualche ora tanto da permettermi, prima di raggiungere il luogo delle riprese, di passare per il paese di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena, a conoscere questo nuovo personaggio. Domandando qua e là, mi indicarono la casa di Gino Covili, l'ex bidello della scuola di Pavullo. Lo trovai finalmente nella sua casa di allora, molto indaffarato nel preparare una prossima mostra a Roma, ma ospitale e paziente tanto da farmi vedere molti dei suoi dipinti pronti per la nuova mostra. La forza drammatica del tratto pittorico, dei personaggi, degli ambienti e degli animali dai denti aguzzi che mi passavano avanti agli occhi, fu uno stordimento visivo. Preso com'ero in quel periodo dal classicismo rinascimentale, fui sbattuto sulla seggiola di paglia senza più fiato. Feci anche un piccolo tentativo di portare con me un'immagine di quegli animali che si sbranavano tra loro, ma, un po' perché il pittore non poteva vendere dato che aveva bisogno di tutti i dipinti per la mostra, un po' perché non avevo sufficienti soldi con me, ci lasciammo con l'augurio di rivederci alla galleria Nuova Pesa di Roma ove avrebbe esposto di lì a poco. L'episodio non era certo da mettere nel dimenticatoio, ero stato colpito troppo dalla forza figurativa di quelle immagini raccolte su tela. Proseguii il mio viaggio rinascimentale con il desiderio nell'intimo di rivedere quei dipinti. Due mesi dopo mi presentai puntuale alla galleria e mi trovai avvolto nel mondo drammatico dell'appennino emiliano, ero stato catturato dalla forza pittorica di un Gino Covili che paragonavo a un moderno Van Gogh. Fra le molte immagini mi colpì particolarmente un cacciatore a cavallo con un'aquila sulle spalle. Come sempre accade in questi casi, i prezzi della galleria erano molto più alti di quanto io potessi a quel tempo permettermi di spendere, così quell'immagine rimase nei miei desideri inconsci. Non sapevo allora che quel cavaliere sarebbe tornato prepotentemente a far parte del mio futuro rapporto con Gino Covili ...
Vittorio Storaro
da: 1972 "Addio fratello crudele" e la scoperta di Gino Covili a Pavullo nel Frignano
in: "STORARO-COVILI. Il segno di un destino" - Electa | Aurea | CoviliArte
Per Gino Covili la "luce" di Vittorio Storaro - il premio Oscar dedica una monografia cinematografica all'artista
Vittorio Storaro, il celebre autore della fotografia cinematografica di alcuni fra i maggiori film degli ultimi decenni, Oscar per Apocalypse Now di Coppola, L'ultimo Imperatore di Bertolucci e Reds di Beatty, è la firma eccellente del film sull'artista dal titolo: "Gino Covili: Le stagioni della vita".
Storaro, docente dell'Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell'Immagine de L'Aquila, durante il mese di gennaio-febbraio 2002 è stato a Pavullo nel Frignano con la troupe e gli studenti dell'Accademia per le riprese della monografia cinematografica ad alta definizione sull'artista.
GINO COVILI, LE STAGIONI DELLA VITA - Monografia cinematografica I PERSONAGGI DELL'ARTE ITALIANA
Gino Covili: Le stagioni della vita è la monografia cinematografica realizzata dall'Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell'Immagine de L'Aquila e dall'Istituto Luce, in collaborazione con Proxima e CoviliArte, con la supervisione alla cinematografia di Vittorio Storaro e la supervisione alla sceneggiatura e alla regia di Franco Barbaresi.

PRESENTAZIONI e ANTEPRIME:
- Venezia, il 3 settembre 2002 presso la Sala Perla, nell'edificio neo classico che ospitava il Casinò estivo, in occasione del programma di manifestazioni
   della 59ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
- Amsterdam, il
19 settembre 2002, a cura della Sony, in occasione della Mostra Internazionale delle Nuove Tecnologie - IBC 2002.
- Roma, l'8 ottobre 2002 presso la Sala Fellini a Cinecittà, in occasione delle iniziative culturali "I martedì di Cinecittà".
- Pavullo nel Frignano, il 20 e 21 marzo 2003 al Cinema Teatro Walter Mac Mazzieri, in occasione dell'85° compleanno di Gino Covili.

 I L  S E G N O  D I  U N  D E S T I N O  -  il volume e la mostra dedicati a Gino Covili
   IL VOLUME
STORARO-COVILI. IL SEGNO DI UN DESTINO - Volume
Il libro "STORARO-COVILI. Il segno di un destino" si compone di due parti.
La prima parte è un andare visivo/cinematografico, un viaggio di conoscenza da parte di Vittorio Storaro che, di film in film, scopre ed incontra artisti di tutto il mondo che si esprimono nella pittura diversa da quella classica, non ufficialmente riconosciuta da critici in libri, accademie e musei. Accostando la sua visione alle varie forme di pittura, Storaro, di progetto in progetto, scopre i pittori primitivi, fumettisti, miniaturisti, cartonisti, favolisti, illustratori, mandalisti, mosaicisti, ecc. di varie nazioni. Un percorso tra la sua cinematografia e la pittura realizzata spesso da sconosciuti artisti, una espressione nelle arti figurative di cui egli si nutre e si ispira per molte delle sue opere cinematografiche. Attraverso questo viaggio Vittorio Storaro incontra Gino Covili, ne diviene amico, scoprono insieme le loro creatività e decidono di realizzare un progetto insieme. La seconda parte diviene così un viaggio nel mondo figurativo di Covili realizzato da un visionario come Storaro, scaglionandosi in più tempi. Il prologo: la vita in montagna, l'incontro con la violenza della natura, la lotta tra animali e tra uomini. I Cacciatori (l'estate), i cavalieri dell'appennino che si impossessano dei grandi rapaci della montagna. Il paese (l'autunno), la vita sociale dell'appennino. L'aggregazione della famiglia patriarcale in lotta per la mezzadria. L'uomo (l'inverno), gli elementi della natura fanno soccombere l'uomo, l'artista assiste alla disgregazione della società. La natura (la primavera), l'uomo si libera dai tentacoli della natura, forma delle tradizioni popolari e raccoglie il ciclo della vita nella festa dei ciliegi in fiore. L'epilogo: l'uomo/artista rivive una nuova giovinezza morale e creativa, danzando al suono del girotondo della vita.

   LA MOSTRA

STORARO-COVILI. LE STAGIONI DELLA VITA - Mostra
La mostra "STORARO-COVILI. Il segno di un destino" è un viaggio nelle arti figurative attuato da due visionari che, se hanno vissuto un loro percorso separato nel cinema e nella pittura, incontrandosi, hanno realizzato un insieme figurativo in cui sono riusciti ad innalzarsi, difficilmente raggiungibile singolarmente, particolarmente al livello umano insieme, l'un l'altro. "STORARO-COVILI. Il segno di un destino" è un'esposizione di pittura e di fotografia che parte dalla presentazione della cinematografia di Storaro e dalla pittura di Covili, ci conduce al luogo dell'incontro dei due artisti: il film di Storaro, diretto da Bernardo Bertolucci, "Novecento", ed il dipinto di Covili, "Discussione per la formazione della cooperativa", sino ad immetterci nella sala principale dell'esposizione. Uno spazio diviso in quattro tempi che ci guida attraverso una storia rappresentata visivamente dal ciclo delle stagioni: estate, autunno, inverno, primavera, in sintonia con la vita di Gino Covili vista da Vittorio Storaro. La giovinezza solitaria della violenza della natura, come scoperta ed emozione della lotta tra gli uomini e gli uomini. La crescita nella comunità cittadina, nell'aggregazione sociale degli uomini dell'appennino. La maturità individuale, nell'asprezza dell'uomo solitario contro gli eventi naturali. L'equilibrio, come rinascita delle tradizioni e superstizioni popolari, nel sorriso colto sul volto di un Gino che torna bambino e che immagina un paese che dorme e sogna, Pavullo nel Frignano.

Camera dei deputati    Palazzo Montecitorio | Sala della Regina - ROMA
STORARO-COVILI. Il segno di un destino     11 maggio - 28 giugno 2005