S C U L T U R E
L'argilla d'Appennino diventa terracotta, poi bronzo, fino a formare un presepe immaginario di belve, di volti lavorati dal tempo come paesaggi abbandonati. L'inquietudine del tratto si trasmette al metallo, lo sfondo scompare, ed entra nella materia come l'eco di una tempesta.

GINO COVILI - Lotta, 1973
GINO COVILI - Gatto selvatico, 1973
GINO COVILI - Il cavallo morente, 1972
GINO COVILI - Civetta, 1972
GINO COVILI - Cavalla gravida, 1973
GINO COVILI - Cinghiale ferito, 1973
GINO COVILI - Toro, 1973
GINO COVILI - Caprone, 1973
GINO COVILI - Figura seduta, 1972
GINO COVILI - Testa, 1972
GINO COVILI - Testa, 1972
GINO COVILI - Testa, 1972
GINO COVILI - Testa, 1972
GINO COVILI - Testa, 1972
GINO COVILI - Testa, 1972
GINO COVILI - Autoritratto, 1972
GINO COVILI - Cristo, 1973
GINO COVILI - Cinghiale assalito dai lupi, 1973
GINO COVILI - Draghi e serpenti, 1973
GINO COVILI - Lotta nella notte, 1973
GINO COVILI - L'ultimo covone, 2001/2004
GINO COVILI - L'ultimo covone, 2001




I volti ruvidamente incisi delle "teste" e le robuste sculture di animali trasbordano nella terza dimensione quel tratto scontroso ed efficace che è il "timbro" del linguaggio di Covili. Il tratto ispido delle sue matite si ritrova nella breve ma appassionata stagione scultorea che l'artista riprenderà anche al termine della sua carriera quando, già anziano, si dedicherà alla realizzazione in grandi dimensioni de "L'ULTIMO COVONE" desumendola dall'omonimo dipinto: un quadro in certo modo "leggendario" sia per la perfezione compositiva che per la forza simbolica e per la sintesi complessiva che racconta in un solo gesto concluso in sé - l'uomo avvinghiato all'oro, concreto e simbolico, del covone minacciato dal lampo - l'intera epica dell'artista suggellandola in un robusto e potente cammeo pittorico. Da questo quadro a massima concentrazione e sintesi simbolica non a caso Covili ha voluto trarre l'unica SCULTURA a dimensione-uomo di cui l'artista ha voluto donare al Parlamento il primo esemplare, realizzandone il primo studio in una dimensione più piccola.

Paolo Donini